Cinema

L’esordio di Adriano Valerio con Banat (Il Viaggio)

Adriano Valerio è una delle nuove facce del cinema italiano, un cinema che narra di una gioventù spaesata, di una gioventù che deve far fronte all’età adulta. Indirettamente diviene promotore di una generazione alla ricerca di una propria strada oltre i confini della propria patria. È romanziere della “fuga di cervelli”, di una generazione che per trovar fortuna emigra per costruire un progetto a lungo termine. Il suo cinema segue queste orme tematiche già dal suo cortometraggio 37°4 S (vincitore di numerosi premi tra cui un Certain Regard a Cannes); ed ora si presenta al grande pubblico con Banat, in competizione l’anno scorso alla Settimana della Critica a Venezia, ed ora in concorso come Miglior Regista Esordiente ai David di Donatello.

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Room e la claustrofobica realtà

Room è una delle grandi novità del 2016 che spaventa per la sua immensa capacità di immedesimazione nello spirito di un bambino di 5 anni. Film tratto dallo storico caso Fritzl, pone delle domande forti su quanto sia difficile l’integrazione di un essere umano nella società e, su quanto la perversione umana si spinga a livelli non concepibili da menti razionali. Accuratamente strutturata da Lenny Abrahamson, la vicenda va a fondo nell’analisi ante e post climax narrativo.

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Ave, Cesare! Lo stereotipo che rievoca gli stereotipi

Ancora una volta i fratelli Coen tornano al cinema con una commedia sottile e ironica. Riprendono la tematica della “macchina di Hollywood” per ricreare un cinema che parla del cinema stesso. Lo fanno con una mente lucida e creativa per poter donare ad un lontano passato una patina brillante e mai banale.

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Il Figlio di Saul: un primo piano su Auschwitz

Il Figlio di Saul è il feature film di esordio dell’ungherese László Nemes. Sviluppato al Jerusalem Film Lab, è interamente di produzione ungherese. Rifiutato da produzioni di Francia, Germania, Austria e Israele, si è preso la sua rivincita conquistando il Grand Prix, il Fipresci e il premio Fraçois-Chalais a Cannes; il Golden Globe, ed è attualmente in competizione come miglior film straniero agli Oscar.

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El abrazo de la serpiente: un viaggio in un’Amazonia che non esiste più

È stato un amore a prima vista, a primo frame. Attira l’attenzione a primo acchito fin dal trailer, fin dalla prima fotografia, fin dal primo suono. Senza alcuna conoscenza pregressa del regista, Ciro Guerra, ci si imbatte in un viaggio trascendentale che mantiene strette le radici nella realtà. Si entra in un mondo lontano che lascia spazio all’immaginazione dei più fervidi viaggiatori.

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Love: l’ultimo eccesso di Gaspar Noé

Quest’anno è arrivato l’ultimo film di Gaspar Noé. Noto per Enter the Void (2009) e Irréversible (2002) negli anni si è contraddistinto per uno stile fatto di eccessi, di provocazioni e perversioni visuali. Quest’ultimo è Love, fuori concorso al Festival di Cannes, che ha varcato le soglie del 3D per portare su uno schermo una complessa relazione d’amore.

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Sympathy for the Devil & One plus One di Godard

Una settimana fa la nostra pagina Fb è arrivata a 666 Mi Piace e noi ci siamo illuminati pensando alla storica Sympathy for the Devil della one band standing (tra le leggende del rock) The Rolling Stones. È una delle canzoni che ha segnato la storia del rock’n’roll, una delle più citate, una delle più controverse ed una delle più scandalistiche.

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Quali sono le radici dell’Odio?

Vinz si guarda allo specchio del bagno.

Dici a me? Ma dici a me? Ce l’hai con me pezzo di merda? Ce l’ha con me? Hei, avete sentito? Ce l’ha con me. Quello stronzo ce l’ha proprio con me. Cazzo. No dico, è con me che ce l’hai, coglione!

Le due dita di una mano si uniscono a formare una pisola immaginaria, l’altra mano toglie la sicura e BAM.

Vinz è uno dei protagonisti del film L’Odio (La Haine) di Mathieu Kassovitz, è nato e cresciuto nelle banlieue parigine, periferie note per la dilagante violenza e criminalità; davanti allo specchio impersona il personaggio che vuole essere, un uomo duro che non si lascia intimorire, un capo gruppo carismatico che non ha paura di utilizzare un’arma per difendere il proprio onore. Nel dialogo con il suo riflesso, Vinz, costruisce la sua immagine ideale di sè plasmandola sulla base dei valori e modelli a cui aspira.

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40 anni di Qualcuno volò sul nido del Cuculo

Era il 19 novembre 1975 quando venne proiettato in contemporanea a Los Angeles e New York per la prima volta Qualcuno volò sul nido del cuculo. Sono passati quarant’anni e non è ancora invecchiato, è rimasta su di esso una patina di contemporaneità che lo rende uno dei film più influenti e affascinanti nelle storie del cinema. “Storie” perché il cinema non è una storia unica, è un insieme di storie che intrattengono, fanno riflettere ed emozionano. Questi sono tutti gli ingredienti che questa perla del cinema è riuscita a racchiudere dentro di sé. (altro…)