Oggi ci occuperemo del nuovo romanzo di Valentina d’Urbano intitolato “Il rumore dei tuoi passi”.
Il libro in questione è una lettura veloce, ma intensa, dove tutta la trama è basata sul semplice concetto di “odi et amo”, citando Catullo. Infatti i due protagonisti si amano ma si detestano allo stesso tempo, vogliono stare insieme ma anche lontani il più possibile.
La storia è ambientata alla Fortezza, un quartiere popolare del sud Italia conosciuto solamente per la popolazione malfamata che lo abita. I due protagonisti vivono il presente senza pensare troppo al futuro, perché, in fondo, già sanno quale sarà la loro prospettiva di vita.
Un romanzo forte, con un linguaggio semplice e dialoghi duri ma che rendono l’idea di cosa stanno vivendo i personaggi principali: un amore impossibile, in un inferno troppo grande per loro tanto da trascinare con sé uno dei due fino alla morte.
Un inferno che può essere paragonato a quello dantesco e un amore simile a quello di Paolo e Francesca: i due soffrono a stare vicini, ma è impossibile anche solo allontanarsi un po’.
Analizzando la relazione tra i due, simili nei modi ma diversi nel fare, si trova una specie di amore fraterno, causato dalla simbiosi che hanno vissuto, e una passione fortissima, difficile da controllare, per la quale si può uccidere chiunque. L’amore di questa storia è una continua antitesi, come molte storie d’amore: la voglia sfrenata di proteggere la persona amata, ma allo stesso tempo il desiderio di lasciarla andare. La forza di attrazione che spinge a dare un bacio uguale alla forza di un pungo da sferrare. L’intenso miscuglio di amicizia, fratellanza e passione fa nascere un amore che va oltre le porte della morte attraverso un figlio che riporta in vita l’anima caduta del protagonista debole.
Proprio questo sentimento che si intreccia con tutta la trama del romanzo, lo rende interessante e da l’idea di come possa essere il vero amore, che non si abbatte davanti alle innumerevoli difficoltà della vita e continua imperterrito a tormentare l’anima.
In questo senso citare Dante con “Amor c’ha nullo amato amar perdona” da’ l’idea di come sia questo sentimento: travolgente, tanto da non permettere ad altri di entrare. Per quanto da una parte può essere tragico e doloroso, dall’altra è bello ed emozionante. Ovviamente la speranza che questo sentimento esista anche al di fuori del romanzo è grande. Riuscire a provare il vero amore, soffrire e amare una stessa persona per tutta la vita è qualcosa di raro al giorno d’oggi, dove separarsi e divorziare sono esperienze all’ordine del giorno, per quanto dolorose.
Quindi esiste l’anime gemella? La persona destinata a noi? Questo lo potrà dire solo il tempo.
Allivarf