Sei corde e una voce. Lapsus è questo, nulla meno e nulla più di quel che vedete sul palco di un loro live: l’allestimento è di una semplicità affascinante. Non ci sono cavi ovunque, niente amplificatori, nessun disegno luci.
Batteria, sostegni per chitarre ovunque, un gran casino di riff impazziti che si accavallano e si rincorrono; non vederete né sentirete nulla di simile. Solo una chitarra acustica e un microfono; ecco quanto serve ai Lapsus per far comprendere la loro anima musicale, una sfaccettatura di rock molto particolare. Infatti il sound che emerge da questo originale connubio è più dolce di quanto ci si aspetterebbe e al tempo stesso vibrante, magnetico, una gradevole “variazione sul tema” capace di innovare e sorprendere senza perdere di vista l’originale spirito che ha reso celebri molti dei capolavori rivisti in chave acustica dai Lapsus.
Dopo aver parlato della loro musica, passiamo ora a presentare gli artisti: Andrea Gori e Caterina Bonasio sono due amici che si divertono a suonare insieme fin dalla scuola; la chitarra dell’uno accompagna la potente voce dell’altra, con l’intento di raggiungere tutti coloro che ascoltano.
E’ un connubio strano, quello tra una sirena ammaliatrice ed un rocker di Bergamo; le sonorità che più spesso si sposano ad una voce come quella di Caterina sono folck, o pop. Eppure, vi garantisco che l’esperimento funziona! Del resto, lo potrete facilmente constatare di persona a Fermento Sonoro il 21 giugno, quando il rock acustico-melodico à la Janis Joplin del duo allieterà il Giardino Nascosto di Barona.
Per ora, accontentatevi di questa anteprima video e di ciò che ci ha raccontato Andrea, intervistato dal Bloggo:
Come è nato il progetto?
Un po’ alla volta. Io e Caterina ci siamo conosciuti a scuola; quando ero in terza media, cinque anni fa, ci è capitato un concerto di beneficenza, che è stato il primo di tanti altri, uno all’anno per tutti gli studi. Ci siamo conosciuti lì. Lei non aveva mai preso lezioni di canto, ma grazie a questa sua dote naturale si è fatta conoscere a scuola, mentre io suonavo sia la chitarra che batteria. Quando Caterina ha finito la scuola abbiamo continuato a vederci; intanto si erano sciolti i Lapsus, un gruppo in cui suonavo qualche anno fa – era una band vera e propria, chitarra, basso e voce.
Per non buttare via la mia idea musicale, il chiodo fisso che avevo in testa, siccome io e lei già suonavamo insieme a volte, dopo un viaggio a Londra abbiamo deciso di continuare insieme il progetto. Poi tra settembre e ottobre abbiamo trovato la nostra sala prove ed è nato Lapus Acustic Duo.
In pratica, come duo avete mosso i primi passi a scuola. Che istituto avete frequentato?
L’IMIberg, Istituto Maria Immacolata di Bergamo
Allora evviva l’IMIberg, fucina di talenti, il futuro del rock melodico! A proposito, tu come hai modificato il tuo modo di suonare per adattarti a questo nuovo stile?
Quando ho smesso di suonare come chitarra elettrica nell’altro gruppo, mi sono accorto che suonare in un gruppo con più elementi rispetto ad un duo dove sei l’unico strumentista sono cose ben diverse. Personalmente non ho trovato difficoltà, è stata una cosa graduale; pian piano c’è stata una fusione tra un gruppo e l’altro. In un primo tempo abbiamo ripreso sia acustica che elettrica, adesso suono solo l’acustica.
Il pubblico come ha reagito?
Avevamo dei fan che ci conoscevano già a scuola che sono poi stati i primi a venirci a sentire quando abbiamo fatto le prime serate insieme. Il gradimento si vede soprattutto da Facebook, che sembra una cavolata ma ti fa capire il riscontro con l’esterno, tra quello che suoni, quello che registri e quello che ascoltano quelli che visitano la pagina. I like sono saliti, vengono anche da persone che non conoscevamo.
La cosa più bella resta chiaramente avere davanti le persone fisiche, che ti trasmettano energia a seconda di quello che suoni; ma in generale il cambiamento è stato positivo, quasi non me l’aspettavo.
Dato questo successo, avete già inciso dei dischio è ancora troppo presto?
Abbiamo inciso dei pezzi non nostri, delle cover, appositamente per fermento Sonoro. Quando Giuseppe di 10gradinord ci ha chiesto di mandargli delle registrazioni di quello che suoniamo per farle passare a Radio Popolare e per pubblicarle da qualche parte, abbiamo deciso di sfruttare l’occasione e incidere qualcosa in maniera un po’ più professionale avendo l’appoggio del mio ex insegnante di chitarra che ha uno studio di registrazione. Così da lui una mattina abbiamo registrato tre cover.
Al di là del registrare, vedo che avete suonato diverse volte. Anche con Fabrizio Moro,
Sì, domenica c’era una festa in paese dove c’era stata tutta una parte musicale, abbiamo proposto diversi gruppi, è stato divertente.
Chi è il vostro pubblico?
C’è il gruppo di fan fissi, amici e parenti. Poi altri che magari abitano lontani e quando suoniamo vicino a loro ci vengono a sentire, degli aficionados.
Cosa vi aspettate che vi porti il festival fermento sonoro?
Dal nostro punto di vista sembra una cosa molto grande; siamo poco abituati a trasferte così, non le abbiamo mai fatte. L’evento è davvero ben organizzato, però!
Quando ci hanno chiesto di suonare non sapevo come sarebbe stato questo festival, sono stato contattato da Tonio (il mitico birraio barbuto di 10gradinord, ndr). E’ mio insegnante di spagnolo e ci ha proposto di partecipare a questo festival. Solo dopo abbiamo scoperto di cosa si trattava e ci siamo informati su tutte le iniziative proposte e quindi possiamo dirlo: ci riteniamo molto fortunati di potervici partecipare.
Cosa vi vedete a fare nel prossimo futiro, dopo il Fermento?.
Un CD, che è una cosa che prima o poi viene da sé, sia con musica tua che con quella di altri.
Però la cosa principale che speriamo di fare il più presto possibile è scrivere pezzi nostri: le cover ti danno lo slancio però poi bisogna prendere la propria strada.
E’ difficile, ma ci stiamo provando.
Su questa prospettiva davvero interessante, delle canzoni originali Lapsus Duo, Andrea ed io ci siamo salutati. Ma se avete altre domande a cui vorreste che rispondesse lui o la melodiosa voce di Caterina, la soluzione è semplice: venite a Fermento Sonoro, vi aspettiamo il 20 e 21 giugno al Giardino Nascosto!
Giulio Bellotto