Non esiste paese più superstizioso della Cina. E anche la letteratura, dagli insegnamenti di Confucio al taoismo, al buddismo, è, per così dire, infestata dagli spiriti, che come ci racconta Confucio stesso negli Anacleta bisogna riverirli, ma anche starne a debita distanza. I miti della tradizione abbondano di queste entità, le quali però fanno parte della normalità e quotidianità delle persone, questi prodigi non vengono ritenuti né inverosimili, né irreali e vengono letti come se fossero veri e realmente accaduti. Jorge Luis Borges descrive così la superstizione cinese : “per la loro immaginazione l’ordine superiore è uno specchio di quello inferiore, come dicono i cabalisti”
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