Qualche giorno dopo Capodanno mi trovavo con alcuni amici in un pub della vecchia Tallin, sulle rive del mar Baltico ghiacciato.
Circondati da una folta schiera di estoni accigliati parlavamo del più e del meno nel miglior modo possibile, davanti ad una buona birra. Quando il discorso si è fatto impegnato e dalle chiacchiere da bar siamo passati a discutere di arte e società, mi sono ricordato di un virtuoso esempio del fermento culturale che ci auspicavamo nel 2015 per la lontana Italia: le Farolfiadi Teatrali, una vera e propria stagione di teatro in casa di cui avevo seguito qualche appuntamento l’anno precendente.
A sentir questo Riccardo, studente di pianoforte in Conservatorio, mi dice: “So che esiste una cosa simile anche per la musica da camera”.
Incuriosito, mi sono fatto raccontare di cosa si trattasse e ritornato in patria ho contattato Valeria Squillante, violinista ed etnomusicologa promotrice dell’iniziativa Milano Haus Musik.
Ecco cosa mi ha raccontato:
Ciao Valeria, fare musica in casa sembra un’idea molto innovativa, sopratutto quando si tratta di musica colta. Da dove viene quest’idea?
Dall’usanza della Haus Musik, ovvero l’abitudine dei concerti in casa, diffusa in epoca classica e romantica tra il ‘700 e i primi del ‘900 in tutta la Mitteleuropa.
Milano Haus Musik è un’associazione che, recuperando il nome e lo spirito di questa prassi, si propone di traghettare la tradizione della musica classica da camera dalla dimensione pubblica delle sale da concerto a quella più intima dei salotti e delle abitazioni private grazie alla collaborazione di gruppi strumentali e vocali di pochi esecutori, con o senza pianoforte.
Interessante. Ma il vostro progetto è più una velleità artistica o si tratta invece di qualcosa che risponde a un’esigenza ancora presente nella nostra contemporaneità?
Noi vogliamo riproporre quest’usanza. E vogliamo proporla alla città di Milano. Perché?
Per vedere i musicisti da vicino, dialogare con loro e con le loro emozioni.
Per entrare nelle case di persone che condividono con noi la passione e la curiosità per la musica, ma che ancora non conosciamo.
Per ascoltare un concerto comodamente seduti su un divano, con le gambe allungate e un bel quadro sulla parete di fronte.
Per lasciare entrare la musica nelle nostre case e nelle nostre vite; penso che questa sia un desiderio sempre vivo in qualunque epoca.
Però ascoltare buona musica è una cosa che si può fare anche negli spazi tradizionalmente preposti alla musica, teatri, auditorium e sale da concerto.
Sì, ma in modo diverso. Le nostre serate permettono a gruppi di amici e persone mai incontrate prima di ritrovarsi immersi nell’ascolto, uniti e accomunati dal piacere, dalla passione e dalla curiosità per la musica. La dimensione raccolta permette anche di entrare in stretto contatto con i musicisti, ascoltando non solo i suoni dei loro strumenti, ma anche le loro voci che introducono al percorso musicale della serata raccontando e spiegando le caratteristiche dei brani presentati.
Qual è il pubblico ideale di una di queste serate?
Sicuramente gli appassionati sono un pubblico di elezione, ma la nostra filosofia si basa sulla convinzione che la musica classica, e quindi anche la musica classica da camera, sia un patrimonio e una ricchezza culturale tra le più preziose e in quanto tale meriti la diffusione e il “contagio” anche – forse sopratutto – presso chi ha amore per il bello e per la cultura in genere ma che per varie ragioni non abbia quella che alcuni chiamano “musica colta” tra le abitudini della propria quotidianità.
Quindi il target è molto ampio; però i prezzi delle vostre serate sono piuttosto alti per un pubblico giovane e si adattano più che altro alle disponibilità economiche di professionisti, come accade in realtà più istituzionali di teatri stabili o lirici.
I prezzi della stagione primaverile – che dopo una prima data il 28 febbraio proseguirà il 21 marzo e il 18 aprile, ndr – sono stati ritoccati e prevedono due diverse tessere per gli ospiti:
– “semplice” per tre concerti, a €50, per un singolo partecipante
– “correlata” per tre concerti, collegata ad una tessera singola e riservata ad esempio al coniuge o a un amico, dal prezzo di €20. La partecipazione ad un singolo concerto costa invece 20 euro.
Chi mette a disposizione gli spazi in cui si svolgono i concerti?
Gli spazi messi a disposizione per i concerti sono appartamenti di privati in cui, nella maggior parte dei casi, è presente un pianoforte. Chi ci ospita aderisce a MHM attraverso una “tessera casa” dal costo di 30 euro, intestata al proprietario di ognuna delle case dove i concerti hanno luogo. Questa formula permette a tutti gli abitanti della casa di assistere ai concerti e di partecipare agli altri concerti della stagione.
Un’iniziativa culturale di questo genere funziona da un punto di vista economico?
I dettagli sulla gestione dell’associazione rimangono privati. Comunque MHM non è un’iniziativa a fini commerciali ma ha piuttosto intenti culturali
A questo proposito, la dimensione intima delle performance artistiche ospitate in contesti domestici in genere coinvolge direttamente il pubblico, sia perché composto da amici che già conoscono gli spazi utilizzati sia perché ci si sente accolti in modo diverso da quanto accade in un “esercizio commerciale” come un teatro o un auditorium – ci si sente a casa appunto. Lo avete riscontrato anche a MHM?
Le persone coinvolte in MHM non sono già necessariamente amici, né le case sono sempre conosciute dagli ospiti. L’intenzione è proprio quella di accogliere ed essere accolti in spazi intimi che abbattano le barriere che ci sono tra persone estranee. In genere le persone che partecipano a uno dei concerti organizzati da MHM manifestano apprezzamento per la serata e sono contente di tornare e di coinvolgere parenti e amici per i concerti successivi.
Quindi il passaparola è un punto di forza dell’organizzazione. Però vi fate conoscere anche attraverso altri canali: la vostra pagina FB ha già un seguito considerevole, quanto sono importanti social e comunicazione a distanza per la comunicazione di MHM?
I social network sono sicuramente un canale privilegiato di comunicazione perché ce ne occupiamo quotidianamente, tenendo aggiornati coloro che sono interessati a seguire le nostre attività. Oltre a Facebook abbiamo un profilo Twitter, una pagina Google+ e il nostro sito.
Il passaparola rimane sicuramente uno strumento utilissimo e necessario, poiché la nostra intenzione è proprio quella di creare una rete di persone che abbia il piacere di incontrarsi in un contesto più informale rispetto a quello di una sala da concerto e possa approfondire la conoscenza interpersonale, utilizzando un’occasione come quella offerta da una passione comune.
Qual è stata la risposta ad un idea così particolare, a cui probabilmente la maggior parte del vostro pubblico non è abituata?
Il numero di partecipanti varia tra le 20 e le 35 persone. Ogni concerto ha avuto un’affluenza di pubblico diversa, ma non è possibile pensare a un numero maggiore, perché è necessario tenere presente la capienza di ciascun appartamento dei nostri ospiti.
Da ottobre avete organizzato quattro concerti; in tutti c’era molto del repertorio classico. Ogni esibizione rappresenta un nucleo tematico a se’ stante oppure c’è una continuità, un dialogo tra i vari concerti?
Da ottobre a dicembre abbiamo organizzato una prima Mini-stagione di musica da camera di tre concerti. Il programma della serata è proposto dai musicisti coinvolti. Per il momento, più che concentrarci sul programma, che attinge esclusivamente al repertorio di musica classica, a margine del quale può essere aggiunto qualche brano di altro genere o contemporaneo, ricerchiamo organici che possano essere anche ricercati e inconsueti. Abbiamo già organizzato anche una Stagione primaverile di musica da camera per il 2015 che prevede altri tre concerti. Gli organici previsti sono: baritono e pianoforte, violino e pianoforte e oboe e arpa.
Un concerto al mese: un ritmo piuttosto impegnativo.
Il prossimo concerto è previsto per il 21 di marzo. Abbiamo scelto questa frequenza perché il pubblico a cui ci rivolgiamo ha sicuramente un calendario piuttosto impegnativo e bisogna pensare di non immaginare troppi appuntamenti per coloro che prevedono di seguire l’intera stagione.
Chi sono gli artisti che si esibiscono a MHM e come siete venuti in contatto con loro?
Quasi tutti i componenti di MHM sono musicisti. Gli artisti sono persone presenti già nella nostra rete di conoscenze o non ancora a noi note personalmente, ma che contattiamo direttamente perché stimiamo professionalmente. All’interno delle stagioni organizzate, prendiamo sempre in considerazione le proposte di musicisti che ci scrivono perché contenti di suonare per MHM, valutandone il programma proposto, il curriculum ed eventuali file audio.
Infine, quali programmi avete per il futuro?
L’esperienza di MHM è ancora molto all’inizio e sicuramente la prima speranza riguarda una maggiore diffusione nella nostra città, ma non escludiamo la possibilità di esportare il nostro format e la relativa attività in altre città.
Facciamo dunque i migliori auguri a Valeria e a tutto lo staff di Milano Haus Musik e ci auguriamo che questa iniziativa possa continuare a riportare la musica da camera nella vita quotidiana di tutti i milanesi. E magari, perfino, di tutti gli italiani.
Giulio Bellotto